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Insieme alla moglie apre infatti un laboratorio artigianale di varia produzione: incisioni su argento e oro, quadri con soggetti religiosi e di diverso tipo, sculture ideate anche come complementi d’arredo, gioielli artistici. Alla base c’è sempre l’ideazione dell’artista che crea l’archetipo da cui generare le successive copie.
Nel laboratorio lavorano giovani che daranno vita a loro volta ad attività sul genere, per questo la "Catraro Goffredo Bottega d’Arte" rappresenterà un vero apripista per l’industria di Castelfidardo e dei paesi limitrofi; resterà aperta fino al ’99, condotta gli ultimi anni dalla moglie. L’artista infatti comincia esclusivamente a dedicarsi alla stesura di un libro, una raccolta delle sue poesie, e ad organizzare una grande mostra comprendente tele e sculture, una mostra che finalmente possa far conoscere compiutamente tutto il suo percorso artistico con opere sconosciute al pubblico. Progetto purtroppo interrotto dalla sua morte improvvisa nel 1994.
Nel 2004, a dieci anni dalla sua scomparsa, nel contesto della manifestazione “Leggere il ‘900”, iniziativa nata per omaggiare quei personaggi che fecero la storia di quel tempo, il Comune di Castelfidardo gli dedica una mostra personale a Palazzo Mordini, costruzione storica del centro, dal titolo “Flussi di materia” da cui prende il nome il pregiato libro a cura di Lucilla Niccolini.

GOFFREDO CATRARO

Goffredo Catraro nasce nel 1927 a Castelfidardo, fin da giovane oltre a dedicarsi all’attività di famiglia, da sempre legata alle fisarmoniche, inizia a fare arte, ad interessarsi di cultura e politica contemporanea, di filosofia e poesia instaurando un rapporto di scambio e confronto con artisti e intellettuali.
L'attività di accordatore lo porta a viaggiare; significativa la permanenza per un lungo periodo a New York, città che sente consona alla propria visione della vita, come Milano in Italia; soprattutto si delineano in modo chiaro e definito le sue intenzioni artistiche: prendono vita le sculture in legno e in pietra come pure i suoi versi poetici.
La mostra del 1962 alla galleria d’arte Puccini di Ancona rappresenta il suo esordio.
Il pubblico e la critica subito si rendono conto di trovarsi di fronte a creazioni sicuramente interessanti e diverse nel panorama artistico di quegli anni e a colpire è l’uso di diversi materiali, la scelta della loro lavorazione; la varietà e complessità delle forme, dal figurativo all’astratto, al figurativo-astratto; e ancora più rilevante la filosofia e la poesia già immanenti nel linguaggio artistico primordiale di Goffredo Catraro.
Dello stesso anno la mostra a Milano alla Galleria Gussoni, una personale di trentasette opere accolta con altrettanto interesse. Sempre nel ‘62 il matrimonio con Roberta, con la quale ha due figli, Alberto e Manuela.
La famiglia e sua moglie rappresentano un’ ulteriore evoluzione della propria storia personale e artistica.

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